Ben Affleck e la sua storia triste con la DC.

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Ben Affleck ha una carriera di attore, regista e sceneggiatore completa. Nel suo curriculum, si possono notare anche alcune esperienze con i cinecomics: “Daredevil (2003)”, in cui impersonava Matt Murdock/Daredevil, ed il ruolo di Bruce Wayne/Batman dello sfortunato DCEU (DC Extendend Universe) iniziato nel 2013 con “Man Of Steel” di Zack Snyder e che finirà quest’anno con i restanti progetti in uscita.

Dopo il flop di “Daredevil (2003)”, Ben Affleck voleva “riscattarsi” ed interpretare un personaggio come Batman, anche per il bene dei suoi figli. Aveva tutte le buone intenzioni ed aveva firmato un contratto in cui erano previste diverse sue apparizioni. Ha interpretato l’Uomo Pipistrello in “Batman V Superman: Dawn Of Justice” (2016), “Suicide Squad” (2016), “Justice League” (2017), “Zack Snyder’s Justice League” (2021) e, per l’ultima volta, “The Flash” che uscirà quest’anno.

Ma cosa è successo esattamente?

In realtà, Ben Affleck era partito con le giuste intenzioni ed era persino intenzionato a scrivere e dirigere, oltre che ricoprire il ruolo da protagonista, un stand-alone su Batman. Il suo arco narrativo si sarebbe dovuto concludere alla fine della trilogia di Justice League diretta da Zack Snyder, ma purtroppo quest’ultimo è riuscito a fare solo il primo film. Ma esattamente, cosa ha impedito la realizzazione di tutto questo ed il ritiro di Affleck?

Tanto per cominciare, la scarsa gestione dei personaggi DC da parte dei vecchi dirigenti della Warner Bros che hanno interferito con i piani dei registi e degli attori, non lasciando loro carta bianca. La fretta di rincorrere la Marvel e la continua interferenza, ha portato dei risultati poco soddisfacenti alle varie pellicole, che potevano fare di più.

Zack Snyder non è un regista compreso da tutti, ma non è un regista scarso. Il suo piano, composto da cinque film, era piuttosto lineare ed avrebbe collegato tutto. Dopo una faccenda personale che ha colpito lui e la sua famiglia, si è ritirato e la Warner ha avuto l’idea di far completare “Justice League” ad un altro regista che ha una visione completamente differente (Joss Whedon), portando il film del 2017 ad avere un risultato pessimo al botteghino.

Togliendo Snyder e i suoi film, hanno tolto la colonna portante di questo universo (per citare l’antica architettura greca) ed hanno proseguito senza una vera direzione. Anche Affleck avrebbe contribuito, ma i risultati insoddisfacenti ed i suoi problemi personali che si erano manifestati, lo hanno portato alla depressione ed a bere costantemente alcool, e di conseguenza, anche all’abbandono del ruolo di Batman. Fortunatamente, si è rimesso in carreggiata, sia dal punto di vista professionale che personale. Ha accettato persino di interpretare di nuovo Batman, ma solo per dare una “conclusione”. Ma si meritava sul serio, quella conclusione? È stato un bene o un’occasione sprecata?

Il suo Batman è stato sottovalutato, poco approfondito e soprattutto si poteva fare molto. È stato introdotto con anni di lotta al crimine alle spalle, ma allo stesso tempo demotivato, stanco, arrabbiato e con la paura del diverso (per es. Superman). Forse poteva essere scritto meglio, ma era interessante dal punto di vista psicologico vedere un uomo “distrutto” poter riacquistare la motivazione, poco a poco. Le trame rivelate dei due sequel di Justice League e del film stand-alone di BatAffleck, sarebbero state interessanti da vedere e ci sarebbe stato un approfondimento interessante del personaggio. Affleck aveva tutte le intenzioni, ma purtroppo qualcosa più forte di lui ha impedito tutto questo.

Di recente, ha tirato fuori la verità

Dopo la tragedia di Snyder, Joss Whedon è stato ingaggiato per completare il film, ma il lavoro è stato stravolto. Il set è stato tossico per varie ragioni e le dichiarazioni di Affleck sembrano dare conferma:

“Justice League è stata la mia esperienza peggiore. A partire dalla produzione, alle pessime decisioni, fino ad un’orribile tragedia personale, per finire con un gusto semplicemente mostruoso nella mia bocca. Il genio, e il lato positivo, è che Zack Snyder alla fine è andato da AT&T e ha detto: ‘Posso farvi avere quattro ore di contenuto”

Dopo la tragedia, Snyder ha fatto di tutto per completare la sua versione di Justice League, risultando più apprezzata rispetto alla versione cinematografica uscita nel 2017. Per l’occasione, Ben Affleck ha accettato di interpretare di nuovo Batman per il completamento della vera Justice League.

Al riguardo, Affleck ha dichiarato:

“Ed erano principalmente tutte le scene in slow motion che aveva girato in bianco e nero. È un giorno di riprese solo io e lui. Mi ha detto ‘Vuoi venire a girare nel mio cortile?’. Gli ho risposto: ‘Ci sono dei sindacati, Zack. Penso che dobbiamo raggiungere un accorto’. Ma sono andato e l’ho fatto. Ora (Zack Snyder’s Justice League) è il mio film col punteggio più alto su IMDb”

A quanto pare, Affleck è soddisfatto del lavoro fatto con Snyder e gli è riconoscente. E nelle dichiarazioni, ha approfondito anche l’esperienza con Whedon, lanciando anche qualche frecciatina:

“Vi salverò, faremo 60 giorni di riprese e scriverò una cosa tutta nuova intorno a quella che avete già. Ho il segreto’. E non c’era nessun segreto. Fu dura. E iniziai a bere troppo. Ero in un hotel a Londra, o facevo quello o mi buttavo dalla finestra. Pensai: ‘Questa non è la vita che voglio. I miei figli non sono qui. Sono infelice. È importante andare al lavoro trovando qualcosa di interessante a cui appigliarsi, piuttosto che indossare una tuta di gomma e piazzarti davanti ad uno schermo di computer e dire ‘Se queste scorie nucleari verranno liberate, noi…’ Non c’è niente di male, non voglio trattare con sufficienza o sminuire queste cose, ma sono arrivato a un punto in cui lo trovavo insoddisfacente creativamente”.

Ed infine, ha detto anche:

“Dovevo dirigere un Batman e (Justice League) mi ha spinto a dire: ‘Me ne vado. Non voglio più fare niente del genere. Non fa per me’. È stata la peggiore esperienza che io abbia mai visto in un settore che è pieno di esperienze me***se. Mi ha spezzato il cuore”

Un vero peccato. Con poco, è riuscito a regalare dei momenti memorabili della sua versione di Batman e tutti erano curiosi di vederne di più. Al posto suo, c’è stato il stand-alone di Batman (slegato dal DCEU) diretto da Matt Reeves e con protagonista Robert Pattinson (qui la recensione di “The Lighthouse”) che ha riscontrato un’incredibile successo, ma ad un caro prezzo: non poter vedere l’arco narrativo che si meritava di avere il Batman di Ben Affleck.

Ma allo stesso tempo, un po’ di empatia nei suoi confronti per tutto quello che ha passato e non è da biasimare se abbia deciso così. Capita di partire con le buone intenzioni, ma se si finisce in ambienti sbagliati con persone non adatte, questo può succedere. Ora si è rimesso in carreggiata ed ha fondato addirittura una società di produzione, assieme all’amico Matt Damon. Ad Aprile uscirà “Air – La Storia Del Grande Salto” diretto da lui (qui, la news del film in arrivo)

Nonostante tutto, è da ammirare il fatto che abbia voluto dare una conclusione al suo Batman, con un’ultima apparizione in “The Flash”, in uscita il 16 Giugno. A tal proposito, ha dichiarato:

“Finalmente ho capito come interpretare quel personaggio e l’ho azzeccato in ‘The Flash’. Ci sono per cinque minuti, è davvero fantastico. E sta tutto nel tono”


Dalla scrittura e dalla direzione del reboot di Superman


Sicuramente la conclusione sarà più che dignitosa. “The Flash” dovrebbe essere una sorta di soft-reboot dell’universo e gettare le basi per quello che vuole fare James Gunn, il neo-presidente dei DC Studios e che inizierà a svolgere i suoi piani, partendo dalla scrittura e direzione reboot di Superman

Si parlava di un accordo tra Gunn e Affleck, per fare in modo che quest’ultimo dirigesse un progetto DC. Poi è avvenuta la smentita:

“Non dirigerei qualcosa per la DC di Gunn. Assolutamente no. Non ho nulla contro James Gunn. Brava persona, sono certo che farà un grande lavoro. Solo non vorrei dirigere nel modo in cui lo faranno loro. Non mi interessa”

Accordo non riuscito o chiusura totale con quel capitolo? Il dubbio in effetti c’è, però sarebbe stato interessante vedere un film scritto e diretto da Affleck. È un buon attore, ma come regista e sceneggiatore sa quel che fa, anche se da alcuni non è stato compreso.

Affleck tornerà al cinema con “Air – La Storia Del Grande Salto” dal 6 Aprile e con “The Flash” dal 16 Giugno.

Ecco il trailer di “Air – La Storia Del Grande Salto”:


Ecco il trailer di “The Flash”:

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